LE 5 BUONE
1. Quando aumenterà l’austerità potremo prendercela con lui e non imparare a tradurre insulti in tedesco
Il Pd sarà la forza numericamente più consistente del Partito Socialista Europeo che farà le larghe intese con i Popolari per il governo dell’inutile Commissione Europea, contro i cattivoni euroscettici. Ovvero sarà il principale alleato della Merkel quando sarà il caso di imporre nuove misure di folle austerità, tipo il fiscal compact, e nuovi ridimensionamenti del welfare negli Stati più poveri e indebitati. Quindi anche il nostro. Tutto ovviamente sarà fatto in nome della competitività dell’Europa sui mercati internazionali, perchè nel XXI secolo quella della supremazia del mercato e della finanza è giustamente l’unica legge economica riconosciuta da un partito che si dice di sinistra. Così, quando ci diranno di accettare come virtuosa la flessibilità lavorativa all’italiana, cioè tra uno stage gratuito di 10 ore al giorno e un contratto a tempo determinato da 500€ al mese (senza causale per tre anni e poi a casa senza ammortizzatori sociali), avremo il privilegio di poter indirizzare i nostri improperi verso Roma e non più Berlino. Sempre se sapremo ancora concepire il termine indignazione.
2. Il nostro amico Gianni Pittella diventerà un uomo potente
Il lucano tutto d’un pezzo, con quell’espressione un po’ così e l’inglese un po’ cosà, figlio di una dinasty socialista e amico di tutti gli amici giusti del Pd (e di Craxi) nel Sud Italia, sarà il nome forte da spendere per Renzi nella formazione della nuova commissione europea, o forse addirittura alla presidenza del Parlamento, in quanto già apprezzato vicepresidente. Che gioia. Plis, gioin as in bringin pis.
3. Berlusconi ha perso di senso, finanche per gli italiani
Il voto a Berlusconi era diviso tra quelli che vendono il voto e quelli che hanno paura dei comunisti. Il primo blocco è stato dimezzato dal rilancio di 30€ renziano rispetto ai soliti 50€ berlusconiani, il secondo lo ha perso del tutto. Ha detto: “con Renzi la sinistra è diventata finalmente riformista e non più comunista”. I vecchi democristiani, bigotti solo la domenica mattina, familisti amorali, che lo votavano, hanno preso la palla al balzo. Ora possono votare sereni per la cosa più simile alla Dc da 20anni a questa parte e sono finalmente liberi di scandalizzarsi per tutte quelle mignotte ad Arcore.
4. Il mondo ha dimostrato a D’Alema di essere un fallito
Liberato dalle faide interne, da quell’insopportabile arroganza della sinistra che schifa i propri elettori, dai complotti con gli avversari ai danni degli amici, dalle discussioni drammaticamente inutili per spartire il potere tra ex Dc ed ex Ds, il Pd ha stravinto. Renzi, come dice Antonio qui, appare un tipo normale, post ideologico, forse post politico. Lo possono votare tutti senza la paura di incontrarlo per strada ed essere osservati come Mr.Burns osserva Smithers.
5. Crimi e la Lombardi non avranno mai ruoli di governo
Il Movimento5Stelle, così com’è, ha capito di non poter vincere. Se va male, sparirà. Se va bene, invece, capirà che per fare politica devi avere anche una formazione politica e metterà ai margini i troppi arroganti e incompetenti. Se hai letto solo il blog di Grillo per anni non puoi capire il mondo che ti circonda, pena quell’insostenibile altezzosità che solo gli ignoranti sono capaci di mostrare. Se volete urlare “Berlinguer”, e appropriarvi della questione morale, studiatene prima la preparazione e l’umiltà che l’hanno partorita.
LE 5 NEFASTE
1. Eugenio Scalfari penserà che è merito suo
Il dittatore emerito di Repubblica ha scambiato l’età senile per l’onnipotenza divina. I suoi scritti più che il giornalismo d’opinione ricalcano il Vecchio Testamento. Anche in questa occasione, il Fondatore ha infatti intimato ai propri lettori come devono necessariamente comportarsi per essere cittadini buoni e giusti o altrimenti peccatori. Ora, con questo 40%, il suo ego si sarà espanso anche in tutti i Multiversi prossimi al nostro. È vero, era il compagno di banco di Calvino e proprio questo dovrebbe farlo riflettere. È statisticamente prossimo all’impossibile che da uno stesso banco nascano due menti illuminate.
2. Picierno, Bonafè, Carbone, Faraone avranno vent’anni per coltivare la propria arroganza
Renzi mitiga la propria arroganza con una bonarietà che appare sincera, i suoi uomini e donne no. E non ho scritto Uomini e Donne a caso. La classe dirigente renziana, a partire dalla ministra Boschi, argomenta le proprie non-idee con lo stesso piglio irritante di un qualsiasi Giorgio o Daniela sul trono della De Filippi. Non conoscono e non gli interessa l’argomento di cui parlano ma difendono le proprie non-tesi a spada tratta. Sono stucchevoli e indigeribili quanto un krapfen alla nutella, con la glassa e il cioccolato bianco. Governeranno, faranno danni e, peggio, dovremo tollerarli per decenni.
3. Poi potranno pure dire che la “sinistra” è stata vent’anni al governo e non ha cambiato nulla
Che Vauro e compagni si mettano l’anima in pace. Nei libri leggeremo che negli anni in cui l’unico Stato Sociale conosciuto dai giovani resterà il gruppo hipster di Bologna, ha governato la Sinistra. Certo, vent’anni forse sono esagerati, perché la politica di oggi si evolve più in fretta, ma che siano 5 o 20, gli anni di Renzi basteranno alle future destre post-berlusconiane per dimostrare che la sinistra ci ha resi più poveri. E il guaio è che avranno ragione.
4. Andrea Scanzi potrà scrivere altri 25678 articoli in cui paragona Renzi a Peppa Pig
Il meglio fico del bigoncio giornalistico ha appena firmato un contratto a tempo indeterminato con la fama. È il critico più acerrimo di Renzi e quello che gli assomiglia di più. È altrettanto preparato e abile con le parole ma, così come Renzi non riesce a terminare un discorso senza pronunciare la parola “tweet”, lui deve per forza fare quel paragone col porcellino rosa. Una trovata teenage pop, melensa quanto una collaborazione tra Rocco Hunt e Anna Tatangelo. Anche questo dovremo sopportarlo per decenni
5. Iva Zanicchi tornerà ad infestare i programmi televisivi con la propria cacca
Ivona è tornata a casa a causa del successo del Pd e, un secondo dopo la mancata elezione, ha lasciato polemicamente Forza Italia. Siccome ormai s’è abituata a uno standard di vita da 18mila euro al mese, tornerà ad infestare i salotti televisivi con la propria presenza e la propria stitichezza. Le casalinghe sono avvisate, se vedete Iva e state cucinando cambiate canale.