La determinazione e la coerenza di Tsipras e di Syriza, il referendum, la civiltà della lotta politica, il contegno orgoglioso e ordinato di un popolo in ansia per il proprio destino, il disinteresse per la carriera personale di Varoufakis.
Tutto questo, tutto insieme, ci sconvolge. Sconvolge i poteri costituiti dell’Europa Unita e del mercato globale, disabituati a tenere conto dei cittadini, delle vite vere delle persone, nel prendere le decisioni di politica economica.
Che smacco clamoroso alla politica dei bassi e bassissimi interessi particolari che abbiamo imparato a disprezzare in Italia, pur segretamente invidiandone i privilegi riservati a chi ne è inserito.
Che botta per ognuno di quegli umani del nostro tempo affogati nel cinismo privo di solidarietà con cui intendono il mondo.
“Ma che davvero questi fanno politica per i cittadini? Cioè sono davvero interessati a migliorare le vite di tutti e non solo le proprie?”
Si vendicheranno, sicuramente, quegli umani che rinnegano lo sviluppo morale della civiltà e ribadiscono la primordiale legge del più forte, applicata al tempo della finanza globale, del profitto illimitato come unico diritto inviolabile e della globalizzazione degli interessi. Faranno a pezzi la Grecia e i suoi capitani coraggiosi. Poi si avventeranno con cattiveria sulle carcasse, per persuadere chiunque altro ad emularli. Eppure.
Eppure oggi Alexis Tsipras, Syriza, il popolo greco tutto ci stanno dimostrando con i fatti, e non con le chiacchiere da bar o da centro sociale, che una rivoluzione è possibile. Magari non questa, non ora, ma possibile.
E non prevede né armi, né sommosse, né violenza, ma la pura, semplice applicazione della democrazia, nel potere dirompente dei suoi strumenti politici di partecipazione.
Grazie.