è preoccuparmi di ciò che ho intorno
sono sensibile e umano
probabilmente sono il più buono.
Ho dentro il cuore un affetto vero
per i bambini del mondo intero
ogni tragedia nazionale
è il mio terreno naturale
perché dovunque c’è sofferenza
sento la voce della mia coscienza.”
Ho realizzato da poco e quasi per caso di essere una cattiva persona.
Sono più che convinto che se Charles Manson scrivesse cazzate su un blog scriverebbe esattamente le stesse cose che scrivo io, per poi uccidere le persone di cui parlo. Con una svastica tatuata in fronte.
Sono andato in bagno e guardandomi allo specchio – dopo un normalissimo conato di vomito – ho realizzato di non essere iscritto a nessuna associazione, né politica né solidaristica, di non commuovermi alla vista di un cane randagio e di non essermi mai prodigato a ospitare il venditore di rose che, invece, allontano malamente; manco fosse Giovanardi.
Sono peggio del tizio che scoreggia in ascensore.
[Tutto questo in bagno davanti allo specchio, immaginate che cagata memorabile è seguita.]
Non appartengo a un partito o a una lista civica, non sensibilizzo, non faccio volantinaggio né proselitismo politico e/o religioso ma, nonostante questo, mi permetto di manifestare un pensiero.
Anni di democristianità e clientelismo con me hanno tristemente fallito. Non potrei essere un po’ più come Barbara D’Urso?
Ma per fortuna, ovunque io mi giri, sono circondato da gente buona. Buonissima.
È grazie ad essi che ho capito la lezione più importante: se non sei in qualche modo schierato, se non fai almeno finta di esserlo; se non appartieni, se ti limiti ad essere allora non puoi permetterti di criticare chi fa.
È lesa maestà, che tutti ‘sti opinionisti alla fine sono solo degli stronzi. Lasciamo fare chi fa.
E se fa cazzate non importa, l’importante è che faccia.
E se non fa ma finge di, va bene comunque; mi correggo: l’importante è dare l’impressione di fare.
ad uno stato molto solidale
che stanzi fondi in abbondanza
perché il mio motto è l’accoglienza.
Penso al disagio degli albanesi
dei marocchini, dei senegalesi
bisogna dare appartamenti
ai clandestini e anche ai parenti
e per gli zingari degli albergoni
coi frigobar e le televisioni.
E’ il potere dei più buoni
è il potere dei più buoni
son già iscritto a più di mille associazioni
è il potere dei più buoni
e organizzo dovunque manifestazioni.”
I più buoni sono tra noi.
Possono essere vegani che farebbero il funerale a una carota, possono essere cattolici preoccupati dalla eventualità che a un matrimonio possano esserci altri omosessuali oltre il prete, possono essere preti rossi ossessionati dalla rivoluzione, ma possibile; possono essere amanti degli animali che si definisco genitori della propria bestia.
I più buoni, oggi, hanno il potere e se non hanno il potere sono, comunque, pieni di buoni sentimenti. E lo meriterebbero, il potere.
E i buoni sentimenti vanno esibiti! Non come faccio io che, se penso qualcosa di bello, mi ricordo che Vasco Rossi ha una laurea ad honorem e torno a bestemmiare.
“La mia vita di ogni giornoè preoccuparmi per ciò che ho intorno
ho una passione travolgente
per gli animali e per l’ambiente.
Penso alle vipere sempre più rare
e anche al rispetto per le zanzare
in questi tempi così immorali
io penso agli habitat naturali
penso alla cosa più importante
che è abbracciare le piante.”
Giuro di averci anche provato a farmi sensibilizzare sul tema del razzismo da calciatori milionari e tifosi cerebrolesi che mangiano banane, sulla Sla da star e aspiranti tali che si rovesciano dell’acqua ghiacciata addosso e via dicendo, ma non ce la faccio.
Sono una persona irrimediabilmente cattiva e penso che questa moda del solidarismo esibito sia grottesca e parossistica.
Al tempo dei social nulla è più importante di avere visibilità. Il politico, l’imprenditore, il personaggio TV o lo studente di medicina filantropo ed egocentrico sanno benissimo, anche inconsciamente, che nulla dà più visibilità di una foto con un bambino africano, un cagnolino ferito o un sex tape.
Solo un sex tape di una star che fa sesso con un labrador zoppo mentre sfama un bambino africano dà più visibilità.
Ma Sara Tommasi, evidentemente, non va spesso in Africa.
#BestialityForCharity
delle puttane e dei transessuali.
Penso ai giovani emarginati
al tempo libero dei carcerati
penso alle nuove povertà
che danno molta visibilità
penso che è bello sentirsi buoni
usando i soldi degli italiani.”
Anni fa, pensando di mangiar gratis, mi sono ritrovato ad una riunione della Caritas per aspiranti benefattori.
Lì ho imparato tre cose:
1#. Non si mangia alle riunioni della Caritas.
2#. Una barzelletta blasfema non è il metodo migliore per rompere il ghiaccio in una chiesa.
3#. Se non sei padrone della tua vita non puoi dedicarti agli altri, altrimenti la beneficenza si finisce col farla verso sé stessi e col dire puttanate come “i cani sono migliori delle persone!”.
Ad esempio l’altro giorno ero a cena da amici di famiglia, questi hanno un cane.
Carino e simpatico, per carità. Ma lo odio e deve morire, per colpa dei suoi padroni.
Questa gente ha perso il controllo, non hanno altri argomenti al di fuori del cane, di quanto sia bello e simpatico e di quanto caga nonostante le sue dimensioni ridotte.
Proprio ieri Marco, uno di questi cagnari, era sconvolto e arrabbiato.
Quando gli ho chiesto il motivo questo mi ha raccontato una storia molto triste.
Lui e sua figlia passeggiavano per delle vie di campagna quando, ad un tratto, un branco di cani randagi e affamati hanno aggredito la bambina portandole via un polpaccio.
Marco riconosce il capobranco Johnny – un bastardo nato da mamma volpina e papà ignoto, cresciuto dalle suore e dedito allo spaccio e alle scorribande – e gli chiede sconvolto:
Marco – “Ma Johnny, ieri ho salvato tuo fratello dopo che un pirata della strada lo ha investito!”
Johnny – “Moralità e etica sono strutture razionali e umane mentre io sono un cane e ho fame!”
Marco – “Ma mia figlia è indifesa, ha solo 5 anni!”
Johnny – “Appunto, io ho fame!”
Marco – “Ti facevo una persona migliore.”
Johnny – “Ma io sono un cane e non potrei nemmeno parlare, quindi bau.”
I cani so’ cani e possono essere persone orribili.
Sia chiaro, non ho niente contro i cani; solo che quando vedo un cane vedo un cane.
Al contempo non ho niente contro le mucche ma quando vedo una mucca vedo un hamburger.
è il potere dei più buoni
costruito sulle tragedie e sulle frustrazioni
è il potere dei più buoni
che un domani può venir buono
per le elezioni.”
Giorgio Gaber