Si avvicina il Natale ed il primo dei mille regali che riceverete è questo qui: una nuova sfavillante rubrica della quale non c’era assolutamente bisogno!
Una rubrica nella quale vi annoierò a morte parlando delle parole che, vittime di un uso comune deviato ed ignorante, hanno finito col cambiare significato.
La prima, per effetto della polemica montante nel paese e delle tettine cadenti di Salvini, non può che essere “extracomunitario”.
L’extracomunitario, nell’accezione purtroppo diffusa, è solitamente un uomo, certamente povero, quanto più la sua pelle è scura tanto più viene considerato estraneo e, se ancora non ha commesso un reato lo sta per compiere, perché, ben che vada, sta comunque “rubando il nostro lavoro”.
Non è così.
Un extracomunitario è semplicemente una persona originaria di un paese che non fa parte dell’Unione Europea.
Quindi, tralasciando il fatto che gli stranieri sono il 7,4% della popolazione italiana ma producono l’11,1% del PIL; tralasciando il fatto che, considerando che sono quasi tutti giovani e quasi tutti lavoratori, con i loro contributi pagano le nostre pensioni; tralasciando il fatto che dalla prima Tangentopoli alle attuali Mose, Expo e Mafia Capitale tunisini, indiani e peruviani arrestati ne ho visti pochi.
Tralasciando tutto questo, cari voi che alle elezioni votereste Erode, smettete di prendervela con gli stranieri ed abbiate il coraggio di opporvi a chi davvero rovina questo paese!