La storia degli eventi con grande partecipazione di pubblico è costellata dalla volontà decisionale degli spettatori. Il tifoso napoletano Genny ‘a Carogna è solo l’ultimo in ordine di tempo e, a giudicare dall’importanza della manifestazione, forse nemmeno il più meritevole di fama.
Pochi sanno infatti che il 12 luglio del 1986, allo stadio di Wembley a Londra, il concerto dei Queen cominciò con 7 ore di ritardo. La condizione fu imposta da un giovane di nome Antonio Razzi. Freddie Mercury, in cambio del normale svolgimento dell’evento, concedette all’attuale senatore forzista la possibilità di spacciarsi per un membro etero dei Queen ed accoppiarsi dunque con milioni di drupi.
Ma lo spettatore interattivo non ha risparmiato nemmeno i grandi eventi religiosi. La canonizzazione dei due papi della scorsa domenica è cominciata con mezz’ora di ritardo perché un Ultras della Medjugorje F.C., Paolo Brosio detto Paul il Croato, arrampicatosi fino alla finestra del pontefice, ha voluto ed ottenuto l’indulgenza parziale (pare non siano state redente le partecipazioni a Domenica In e all’Isola dei Famosi).
Nemmeno la storia per i diritti umani è avulsa dallo spettatore dominante. Nel discorso di Martin Luther King del 28 agosto 1963 un italiano di nome Roberto Carlino si oppose alla manifestazione e chiese con insistenza che nel discorso del “redentore della faccia nera” la parola “dream” fosse preceduta da “Immobil”. Carlino, come Carlo Conti, diverrà poi in Italia uno dei più importanti uomini di potere e di colore.