Un conoscente mi ha chiesto: “Perché non sei andato alla Leopolda? Lì ti puoi confrontare. Che te ne frega che sono fighetti?”. Gli ho risposto che non era solo un problema di andare in camicia o in polo, cravatta o papillon, totalmente abbottonato come un bimbominkia o sbottonato a mostrare il viril pelo. Ma forse non mi ha capito e allora cerco di essere più chiaro.
Piuttosto che andare alla Leopolda, riordino tutti i files e le cartelle del computer.
Piuttosto che andare alla Leopolda, mi iscrivo a “Io siamo” di Corrado Passera.
Piuttosto che andare alla Leopolda, organizzo pullman di anziani per Medjugorje e ci vado con loro. Più di una volta.
Piuttosto che andare alla Leopolda, Atreju.
Piuttosto che andare alla Leopolda, cerco il biondo degli 883.
Piuttosto che andare alla Leopolda, seguo un corso di disegno tenuto da Michele Fasano.
Piuttosto che andare alla Leopolda, apro la porta ad un testimone di Geova.
Piuttosto che andare alla Leopolda, imparo a stirare.
Piuttosto che andare alla Leopolda, passo il weekend facendo selfie col muso a papera.
Piuttosto che andare alla Leopolda, scalo lo Zoncolan.
Piuttosto che andare alla Leopolda, faccio serata con Giovanardi, la figlia e il fidanzato rasta.
Piuttosto che andare alla Leopolda, mi iscrivo a Twitter e seguo Gasparri.
Piuttosto che andare alla Leopolda, vado a cena da D’Alema consapevole che il colpevole non sarà il maggiordomo.
Piuttosto che andare alla Leopolda, rivedo “La tigre e la neve” sperando che la tigre sbrani la Braschi.
Piuttosto che andare alla Leopolda, insegno a Tiberio Timperi ad articolare “po” prima di “rca madonna”.
Piuttosto che andare alla Leopolda, ascolto i Modà insieme a Giovanni Laera.
Piuttosto che andare alla Leopolda, inizio a scrivere per L’Amaro.