Recensione del pubblico di Interstellar

17

Immancabili, come le banalità nei discorsi di Renzi, sono scoppiate sul web polemiche velenose sul nuovo film di Christopher Nolan, Interstellar, ovvero la storia di un agricoltore che finisce in un buco nero e trova una libreria. Nessuno sa se sono nati prima i film di Nolan o le polemiche sui film di Nolan e non sarò io a svelarlo, però questo fenomeno di particolare morbosità, ogni qualvolta il regista londinese traduca una sua sega mentale in un kolossal da centinaia di milioni di dollari, rende interessante il tipo di fauna umana che si reca in sala. Questa fauna si divide in almeno 5 tipi.

poster_interstellar-1

Il poster del film. Solo per mettere in chiaro che la storia di un uomo che cammina sull’acqua non è roba da prendere sul serio.

#1 Il nolaniano

Ibrido tra un nerd e un culturista, il nolaniano è uno di quelli che grazie a Christopher ha trovato finalmente un modo di amare la fantascienza, senza più correre il rischio di apparire sfigato ai propri stessi occhi. Non aveva mai sopportato Star Wars, perché “c’è troppa politica e religione”, crede che Twin Peaks sia un cocktail analcolico e che la Trilogia della Fondazione di Asimov un partito di minoranza russo, quindi superfluo. Ma con Nolan tutto è cambiato. Prima di lui Batman era una maschera di carnevale indossata da bambini insicuri e da attori vanitosi, ora è cazzuto, palestrato e tormentato. Grazie a lui l’introspezione del sé tramite i sogni è diventata una figata thriller e non più roba da seguaci di Osho. E ora ha trasformato in eroe spaziale un contadino sexy e dannato, che riesce a “centrare il buco” anche in spazio aperto a velocità supersoniche. Certo, per lui il troglodita dal cuore di panna Bruce Willis di Armageddon, che trapana un asteroide con una bomba atomica, resta insuperabile. Ma Nolan, con i suoi riferimenti a scienze e filosofie plausibili, gli ha permesso anche di dirsi colto e quindi è il top. Lo riconosci dai “no vabbè”, i “cazzooo”, i “che bomber” pronunciati in modo che li senta tutta la sala.

Leonardo-DiCaprio-as-Dom-Cobb-in-Inception-leonardo-dicaprio-17976642-1364-768

La faccia del nolaniano quando all’uscita gli chiedi cosa ne pensa di come Nolan ha interpretato la singolarità oltre l’orizzonte degli eventi del buco nero.

#2 Il critico che “il manifesto” ingiustamente non ha mai assunto

Il cinema di fantascienza, per lui, è finito con Solaris di Tarkovskij del 1972, anzi è iniziato e finito con Metropolis di Fritz Lang, ma nonostante ciò continua a flagellare il proprio intelletto non perdendosi nulla della spazzatura prodotta negli ultimi decenni. Anzi, ha scritto un pamphlet per spiegare che dato il penoso stato del cinema di fantascienza, campioni del disimpegno macho e behaviorista come Predator, Robocop e Terminator sono da preferirsi alle furbe, vacue, fallaci divagazioni pseudo-intellettuali dei vari Spielberg, Stone, Gillian e Wachowski. Tollera invece con pietà cristiana i fanatici di oggetti di culto come Tron e Ritorno al futuro (perlomeno quelli che ripudiano i rispettivi sequel) e persino gli adulti che collezionano magliette dei Gremlins. Per lui Nolan è l’incolpevole figlio dei suoi tempi, come Renzi del berlusconismo, quindi superfluo e dannoso. I suoi colleghi critici che citano la trama psichedelica di Memento o la trasfigurazione di Robin Williams in un cattivo credibile in Insomnia, come vagiti nolaniani degni di nota, sono dei parvenu del pensiero critico. Quelli che cavalcano l’opinione diffusa sull’intensa interpretazione del Joker di Heath Ledger, degli sciacalli. Di Interstellar scriverà che “per giungere a quella riflessione finale basta una commedia di Nora Ephron”. Lo riconosci in sala perché è quello solo in alto a sinistra che trangugia nervosamente popcorn, producendo un insostenibile stridio dei denti per tutta la durata del film, di cui si compiace parecchio.

twilight_o_201044

Puoi però facilmente zittirlo sussurandogli che ti è piaciuta la saga di Twilight. I suoi neuroni collasseranno per almeno 3 ore, provocandogli una paralisi facciale, e potrai vederti il film in pace.

#3 L’astrofisico impertinente

È il Piergiorgio Odifreddi della sua facoltà. Quindi, svicolando in gran segreto dai suoi colleghi sotto il suo mantello invisibile, ha accettato l’invito dei suoi amici babbani a vedere un film che usa la teoria della relatività come mezzo per far trionfare l’amore. Ha promesso di trattenere le risate per non umiliare l’amico nolaniano e quindi si è sparato 6 ore di narcotizzanti prima di scendere di casa, 3 di World of Warcraft e 3 di The Big Bang Theory. Un primo sorriso però gli scappa quando si scopre che il mondo sta finendo per colpa di una piaga di sabbia che prosciuga le riserve di grano. Un’ipotesi al limite della disinformazione su un pianeta in cui impazza il global warming, la sovrappopolazione diventa insostenibile e s’intravede la guerra nucleare. Ma vabbè. Poco dopo si scopre che il mezzo per giungere ad altre galassie a distanze siderali è un wormhole, una specie di cunicolo spazio-temporale,  di cui non vi è in realtà alcuna prova concreta ma solo speculazioni, e che nel film è lì fermo vicino a Saturno da 48 anni e che è stato messo lì da “loro”. “Vabbè ok siamo a Star Trek, ora faccio un respiro profondo e resto calmo”. Ma da questo momento in poi è tutto un susseguirsi di forzature scientifiche, fisiche e anche logiche, nonché di immagini di computer grafica favolose, come la ricostruzione di un buco nero visto da vicino, che le maggiori facoltà di fisica del mondo non possono permettersi e invece Nolan sì. Qui l’astrofisico impertinente non riesce più a mantenersi, un geyser di sudore inizia ad evaporargli dalla testa e, nel momento in cui il contadino Cooper precipita senza protezioni nel suddetto buco nero e sopravvive, gli esplode definitivamente. Lo riconosci in sala perché, a questo punto, ha iniziato ad inveire lanciando accuse di creazionismo contro tutti i presenti, contro Hollywood, il Cristianesimo, Discovery Channel e l’ignoranza delle masse.

buconero

L’unica altra rappresentazione di buco nero a cui l’astrofisico aveva avuto accesso prima di Interstellar

#4 Quello che si trova nel posto sbagliato

“Ah ma davvero è una balla che l’uomo è stato sulla Luna?”. “No, cioè qualcuno dice di sì, ma qui lo stanno dicendo per evidenziare come in un futuro distopico l’uomo abbia rinunciato alla scie..”. “Vuoi un popcorn?”. “…sì”. “No vabbè a me queste cose che ti ritrovi più giovane dei tuoi figli fanno paura. E se poi incontri te stesso muori?”. “Non può trovare sé stesso, non sta viaggiando nel tempo, è il tempo che scorre a due diverse veloc..  vabbè segui”. “Ah ma è Matt Damon, credevo avrebbe trovato sé stesso!”. “Ma come sé stesso? Ma che dici? Perché?”. “Il nero è invecchiato e credevo pure lui nel futuro, che poi è tornato ad ibernarsi per tornare nel passato”. “Macheccaz…Facciamo che te lo spiego poi… Toh ascolta ti stanno spiegando proprio ora la teoria della relatività.. Oh.. Ci sei?”. “…ehehe aspè guarda, che scemo Martucci mi manda su whatsapp il video di un culo che canta… dicevi? Ah ma la rossa è l’attrice che faceva Pippi Calzelunghe?”. “Si, guarda, alterna i blockbuster ai film porno”. “See… non era chiuso blockbuster?”. Lo riconosci perché a questo punto gli tiri un pugno sulla coscia che fa sobbalzare tutta la fila.

tami-erin-uncensored-photos-9

E sì, l’attrice di Pippi Calzelunghe ha fatto davvero un porno.

#5 Il grillino

“Nolan si deve vergognare! Va in giro per le galassie e non dice che ci sono gli alieni!”

 r-GRILLO-large570

Giuseppe Putignano

Un cocciuto sostenitore della tesi che si possa lavorare scrivendo solo ciò che ti piace. E' un giornalista pubblicista ma, così facendo, non lo resterà a lungo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top