Chi insulta Greta e Vanessa è davvero un idiota, probabilmente lo stesso idiota che invece si indigna perché il secondo marò è ancora in India.
Fatte queste premesse, cioè che gli insulti gratuiti alle ragazze sono inqualificabili e che prima di riportare i marò in Italia sarebbe il caso di capire se sono responsabili della morte di due persone (sì anche i poveri pescatori indiani sono esseri pienamente umani!), possiamo parlare anche di ideali, buon senso e geopolitica? Si può senza essere bollati di sciacallaggio e insensibilità? No, non si può, i cecchini buonisti sono piazzati ovunque. Ma lo farò lo stesso.
Greta e Vanessa non se la sono cercata, come dicono gli stupidi e i fascisti, ma hanno fatto una scelta politica personale. Sono partite per la Siria non solo per sostenere umanitariamente la popolazione civile ma – come ammesso da loro stesse – anche con l’intento di contribuire alla causa del Free Syrian Army, il libero esercito siriano, di matrice parzialmente islamica, che si oppone al regime autoritario di Bashar-al-Assad da più di tre anni.
Se non si può condannare una scelta personale delle due ragazze, né stabilire quanta dose di incoscienza, idealismo e disinformazione vi fosse alla sua radice, non si può nemmeno sostenere che la loro scelta fosse definitivamente giusta o giustificata, perché “Assad è il male e loro combattevano per il bene”.
Se tutto il mondo ragionasse come noi italiani, ipocriti, familisti, perbenisti e superficiali la terza guerra mondiale sarebbe già scoppiata.
Quello di Assad è sicuramente un regime autoritario, anche se laico e approssimativamente socialista (da intendersi come socialismo arabo, che non ho mezzi per spiegare), che ha usato armi chimiche o comunque violenza contro i suoi stessi cittadini. Ma cosa sia il Free Syrian Army non lo può dire nessuno, sicuramente non il nostro giornalismo incapace di approfondire le questioni internazionali. Sappiamo solo che è un movimento frastagliato, composto da gruppi più o meno radicali di oppositori di Assad, alcuni dei quali sostenitori di uno stato religioso islamico moderato. Non certamente vicini all’Isis, che appunto combattono su un altro fronte, ma con rapporti perlomeno ambigui con il Jabhat al-Nusra, il “Fronte di sostegno per il popolo siriano”, ovvero il movimento che ha poi rapito le due ragazze (forse vendute dalle stesse persone che si proponevano di aiutare) e richiesto il riscatto milionario, ovvero un ramo, meno sanguinario di altri, di Al Qaeda (perlomeno secondo quanto sostengono i nostri alleati americani).
Insomma, dove sta il bene? Quella del Free Syrian Army è una rivoluzione in nome della democrazia o un moto per sostituire un regime con un altro? E gli ideali rivoluzionari di Greta e Vanessa quanto sono stati ispirati dalla concezione occidentale, europea, di rivoluzione, di moti partigiani? Quanto da quella comunista? E queste concezioni sono assimilabili con quelle arabe?
Non sono in grado di rispondere a nessuna di queste domande, se voi lo siete beati voi, io non ho le basi o la coscienza di farlo e, se le avessi, mi prenderei almeno qualche giorno per riflettere. Invece l’Italia si è subito divisa in chi sostiene a spada tratta il grande cuore altruista di Greta e Vanessa e chi le insulta o diffama come Gasparri. Il cervello ce lo abbiamo, noi italiani, per riempire il cranio, che altrimenti farebbe troppa eco.
È impossibile, a questo punto, non porsi la domanda più scomoda: se Greta e Vanessa – pure nella loro incoscienza giovanile – si fossero schierate con Hamas, con Hezbollah, o addirittura avessero sposato il jihad, noi le avremmo salvate lo stesso?
Non ci sono forse almeno quattro italiani jihadisti, come ha ammesso lo stesso Alfano (e in realtà pare siano molti di più), che dovremmo correre a salvare “in quanto italiani”? Non dovremmo spendere milioni di euro per riportare a casa anche loro, qualora poi si trovassero ostaggi e chiedessero aiuto?
Se il Governo italiano ha salvato Greta e Vanessa non è per la motivazione familista dell’”e se fosse tuo figlio?” che i moralisti cattolici sbandierano da due giorni, ma perché nel panorama geopolitico attuale Assad è un nemico degli Stati Uniti, quindi nostro, un panorama che tra l’altro cambia di giorno in giorno o a seconda dei casi, infatti gli U.S.A. sostengono lo stesso Assad contro l’Isis.
Lo possiamo accettare? Riusciamo a capacitarci della complessità della realtà?
No, la risposta è no. Ci limitiamo alla commozione o alla rabbia di facciata davanti al pc o alla tv, tanto non ce ne frega un emerito cazzo.
Facciamo cose stupide. Decidiamo che è il caso di salvare queste due ragazze perché l’Italia sarebbe troppo perbenista e ipocrita per accettare la decisione contraria. Una scelta politica legittima. Ma, a questo punto, invece di spendere anche centinaia di milioni di euro in spese logistiche e militari pur di riuscirci, paghiamo un riscatto milionario (come sempre in passato, del resto). Finanziamo cioè direttamente quella stessa rete terroristica che ci ha spaventati a morte solo una settimana fa, con i fatti di Parigi. E ricordiamo, per l’ennesima volta, ai terroristi di tutto il mondo che rapire italiani conviene. Poi, tornate le ragazze in Italia, chi sta all’opposizione grida pure di volersi rivalere su di loro per i soldi pubblici spesi, che sono sceme ed incoscienti ed anzi puttane.
Facciamo cose stupide e cattive, ma continuiamo a considerarci quelli “civili”.