Se una notte d’inverno un telecronista

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Flavio Tranquillo ha scritto un libro fantastico. Il fatto che abbia confessato di averlo scritto solo perché l’editore gliel’abbia chiesto mi dà rabbia perché io sotto comando ho sempre avuto difficoltà a scrivere. Figurarsi se Tranquillo scrive senza che nessuno glielo chieda. Ma soprattutto, io non sono Flavio Tranquillo.

Se non lo conoscete, peccato, però non siete soli. Quando ho chiesto alla commessa de La Feltrinelli dove fosse il libro, mi ha risposto “dovrei conoscerlo?”, ma il mio “sì” è stato così timido da non esser stato in grado di far capire la gravità di quell’ignoranza. La mia breve esperienza da libraio ha aggravato il mio giudizio nei suoi confronti. Il libro si intitola “Altro tiro, altro giro, altro regalo”. Dovreste leggerlo. E dovreste ascoltare le telecronache di Tranquillo. A volte, quando guardo le partite di Eurolega o Serie A, dubito se seguo il basket perché mi piace o per ascoltare la voce e la competenza di Tranquillo.

Il titolo del libro è una frase che Tranquillo ripete spesso in telecronaca, ma, da quando ha pubblicato il libro, la frequenza è molto calata, non le opportunità di dirla. Se questo doveva essere l’effetto, avrei preferito titolasse il libro “Segna, subisce il fallo e andrà in lunetta col libero supplementare” o “Davide Pessina”. Tant’è.

Poiché credo in un mondo giusto, vorrei che tutti i telecronisti scrivano un libro così da eliminare le loro frasi fatte o modi di dire. Non sono neanche Calvino ed allora invece di dieci incipit, vi propongo undici sinossi di libri che i telecronisti dovrebbero scrivere.

#1 Maurizio Compagnoni – La tetralogia del pescatore
Compagnoni si ispira a Proust raccontando la storia di un pescatore. In “Guizzo” descrive ambiente e personaggi, in particolare nell’attesa del guizzo di una trota o nella ricerca del guizzo di un’orata. In “Rete! Rete!” affronta con ineccepibile chiarezza il momento della cattura ittica. “Poi sarà recupero” tratta del ritorno della rete sulla barca. L’ultimo libro della saga è “Game over”, sul ritorno a casa dell’eroe.

#2 Beppe Bergomi – Fabio
Bergomi colpisce il pubblico con un romanzo autobiografico, una struggente storia d’amore tra lui e Fabio sviluppatasi ai bordi di un campo di calcio. L’autore descrive nei dettagli i momenti orgasmici di Fabio, il suo non utilizzare i banali gemiti, ma nomi di giocatori come questo. La moglie di Fabio prova a convincere il marito a tornare da lei e ci riesce quando comincia a cucinare piatti come le lasagne al radicchio. La lontananza tra i due amanti dura però solo un anno, perché Fabio scopre il nome del terzino sinistro del Napoli.

Da questa foto, Benedetta Parodi ha cominciato a sospettare sul marito.

Da questa foto, Benedetta Parodi ha cominciato a sospettare sul marito.

#3 Francesco Pierantozzi – Le parole sopra le immagini sono di Francesco Pierantozzi e per fortuna vostra, ed anche mia, di…
Pierantozzi si rifà a Joyce per un libro che è un flusso di pensieri senza pause, non ci sono capitoli, né capoversi o punti, ma un fluire di parole regolato da virgole e sporadici punti e virgola che si conclude con l’amara consapevolezza da parte dell’autore di una loquacità eccessiva e spesso e volentieri senza senso mitigata dall’aiuto del commentatore tecnico.

#4 Stefano Bizzotto e Franco Bragagna – Enciclopedia mitteleuropea (audiolibro)
Bizzotto e Bragagna (in rigoroso ordine alfabetico) pubblicano un audiolibro in cui leggono le enciclopedie e gli elenchi telefonici di tutti i paesi mitteleuropei. Si consiglia al lettore più feticista di tenere le mani lontano dalla pelvi.

#5 Francesco Pancani – Dassolo
Pancani scrive un giallo rosa di 250 pagine che si legge in sei ore: la solitaria storia dell’ispettore di polizia Dassolo. Un caso in salita per l’ispettore che durante un appostamento si ritrova ad avere un rapporto sessuale con la sua collega Alessandra, la quale muore misteriosamente il giorno dopo, lasciandolo da solo sull’impervia strada della giustizia.

#6 Giacomo Capuano – Cerca la velocità
Capuano scrive un accorato pamphlet sui nostri tempi, su un mondo che chiede di accelerare sempre più per stare al suo passo e lo fa partendo dalla sua esperienza: la ricerca della velocità nella pallamano italiana, la ricerca della velocità dei cameraman nel capire l’azione e dei registi nel comprendere il gioco. Un elogio della lentezza ed un desiderio di abbandono della stessa.

#7 Andrea Lucchetta – Linea vettoriale
Dopo l’esperienza del cartone animato, Lucchetta scrive un libro per bambini dedicato alla matematica ed alla fisica. Tra le varie spiegazioni, rimarchevole il capitolo “Come dimostrare il teorema di Pitagora con un taglio di capelli”.

Costruite i quadrati ed il teorema di Pitagora è dimostrato.

Costruite i quadrati ed il teorema di Pitagora è dimostrato.

#8 Sandro Piccinini – Ccezzzionale ed incredibile nel mucchio e Sciabolata tesa e morbida
Doppia presenza in libreria per Piccinini. Il primo è un libro-inchiesta su una pornostar che dopo tanti anni di successo, non accetta il declino e per spiccare diventa una caricatura di se stesso.
Il secondo è un manuale tecnico per schermidori che si vergognano della piega presa dalla carriera di Aldo Montano.

#9 Anonimo arabo – Pronunce sbagliate
Libro disponibile solo in digitale e neanche sui principali siti di e-commerce. Sono raccolti tutti i modi sbagliati con cui sono pronunciati squadre e calciatori. Risate garantite per chi è abbonato a Sky e Premium, forse ridondante per chi non lo è.

#10 Franco Lauro – Trrripla
Tripla è un longseller per nostalgici che narra il declino di un impiegato Fiat alle prese con la scelta del nome da dare ad una automobile bruttina, ma grande e spaziosa. L’impiegato propone Tripla perché puoi farci sesso sui sedili anteriori, sui sedili posteriori e nel bagagliaio. L’idea sembra buona, fino a quando arrivano due giovani che propongono “Multipla!” e l’impiegato viene licenziato.

P.S.: il tempo che passo davanti al televisore è quasi esclusivamente dedicato allo sport. Vorrei guardare le gare dal vivo, magari a bordo campo, ascoltando quello che Pancani chiama “il popolo del ciclismo”, ma che esiste per ogni sport. Vorrei, ma non posso ed allora finisco ad ascoltare telecronisti e bestemmiare registi che credono conti solo la palla nella narrazione di un evento sportivo. Vorrei, ma non posso, per una questione di tempo, di soldi e perché ho gli occhi miopi, non in HD.

Sergio Palazzi

Laurea in Scienze motorie e passione per sport e lettura. Destinato a sopravvivere. Sogna ad occhi aperti, perché i sogni ad occhi chiusi non li ricorda o non gli piacciono.

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